Hanno partecipato pressoché tutti i lavoratori in organico all’assemblea organizzata dai sindacati territoriali nella mattinata del 5 novembre nel cantiere per la costruzione della linea T2, la ferrovia Teb, dove giovedì scorso un operaio edile di 44 anni è morto a seguito di un infortunio.
Presenti erano circa in ottanta, di dieci imprese diverse, quelle impegnate nell’opera ferroviaria che collegherà Bergamo a Villa d’Almè. Lungo i 10 chilometri di cantiere, i lavori si sono dunque fermati dalle 10 alle 12 per lo svolgimento dell’incontro (foto).
“Abbiamo parlato della tragedia di giovedì, e abbiamo fatto intervenire i Rappresentanti Territoriali dei lavoratori alla Sicurezza per fare il punto sui rischi reali che ogni giorno si corrono nei cantieri”, hanno spiegato Giuseppe Mancin, Daniel Piatti e Adelaide Ferrari, per le segreterie provinciali di FENEAL-UIL, FILCA-CISL e FILLEA-CGIL di Bergamo. “Abbiamo cercato di sottolineare come ciascuno, direttamente e personalmente, possa contribuire a ridurre il rischio. Ma si è affrontato anche il tema di come oggi i ritmi di lavoro nei cantieri siano sostenuti, e come avvengano alla presenza di una molteplicità di soggetti diversi che operano sulla stessa area, tra appalti e subappalti”.
“Siamo anche tornati su un tema fondamentale, quello della qualità della formazione del lavoro in cantiere. Ripetiamo che è necessario applicare il Contratto nazionale dell’edilizia e utilizzare gli enti bilaterali che hanno tra i propri obiettivi fondativi proprio la prevenzione degli infortuni” hanno proseguito i sindacalisti. “Chiediamo ora un incontro sia a Teb, che all’azienda appaltante, la Milesi Sergio di Gorlago, ma anche al Prefetto di Bergamo perché crediamo sia urgente un confronto e un approfondimento su quello che è accaduto a Ponteranica”.
All’assemblea erano presenti anche i numerosi lavoratori in somministrazione del cantiere, che con i sindacalisti del comparto hanno chiesto un incontro alla Watch B.V. di Bracciano (Roma), l’agenzia per il lavoro da cui dipendono e da cui dipendeva da un mese anche il lavoratore deceduto.
Ricordiamo che la vittima era un lavoratore in somministrazione, assunto il 1° ottobre scorso tramite un’agenzia per il lavoro, dunque non un dipendente diretto della ditta per cui operava, la Effe 81 Costruzioni di Cenate Sotto. Quest’ultima impresa lavora in subappalto per la Milesi Sergio di Gorlago, che ha vinto la gara per realizzare l’opera.