Dopo il primo sciopero e la piazza delle tute blu venerdì scorso a Roma, prosegue anche questa settimana la mobilitazione del comparto dell’automotive: per il 25 ottobre è, infatti, proclamato lo sciopero di 8 ore dei lavoratori del settore della componentistica della filiera non metalmeccanica dell’industria automobilistica.
Con questa seconda iniziativa, decisa unitariamente da FILCTEM-CGIL, FEMCA-CISL e UILTEC-UIL, si torna a denunciare con forza la situazione di difficoltà che circa 45 mila lavoratrici e lavoratori in tutto il Paese stanno vivendo a causa della profonda crisi che colpisce il settore in Italia, Germania e Belgio nei gruppi Stellantis e VW-Audi.
Anche in questa occasione, a Roma si terrà una manifestazione che si svolgerà in Piazza Santi Apostoli, venerdì dalle ore 10.30. Da Bergamo partirà una delegazione di lavoratori, tra i quali ci sarà anche Olga Bonazzi, lavoratrice di Trèves Italia, l’azienda tessile di Cazzano Sant’Andrea (specializzata nella produzione di tappetini e interni per auto) che il 22 aprile scorso aveva annunciato la chiusura dello stabilimento entro fine anno.
“All’interno dell’indotto del settore automotive, un ruolo non marginale è ricoperto da coloro che producono la componentistica non meccanica e a cui vengono applicati i più svariati contratti collettivi nazionali, tra cui spiccano quelli di gomma-plastica e, in alcuni casi, tessile” ha dichiarato nei giorni scorsi Giuseppe Errico, segretario organizzativo di FILCTEM-CGIL provinciale. “In Bergamasca per la nostra categoria le difficoltà si erano già sentite prepotentemente con la chiusura dello stabilimento Treves di Cazzano Sant’Andrea. Anche altre realtà del territorio vedono oggi molta incertezza. Tra queste la Map di Osio Sotto che ha riavviato un nuovo periodo di cassa integrazione e la BM Plastic di Bagnatica che ha ridotto la produzione. Hanno attivato gli ammortizzatori sociali anche le aziende legate alle componentistiche dei trattori, come la Sole di Scanzorosciate e la Polirim di Bagnatica. Il calo delle commesse nell’automotive è, invece, spesso compensato dagli ordinativi di altri settori di produzione in aziende che hanno una diversificazione del prodotto come Radicifil di Casnigo e la Pietro Radici Industries And Brand di Cazzano. Per sostenerne produzione e occupazione, saremo in piazza venerdì”.
A proposito della Treves Italia di Cazzano, con la produzione sospesa già a luglio, oggi nel sito la metà dell’organico rimasta, cioè una ventina di lavoratori sugli iniziali 40 dipendenti, si trova in cassa integrazione straordinaria fino a dicembre. Gli altri lavoratori hanno scelto invece di accettare un incentivo all’esodo contrattato con i sindacati. La multinazionale Trèves aveva rilevato la Roi Automotive Technology srl di Cazzano nel 2021. Quell’acquisizione, secondo la FILCTEM-CGIL provinciale, “era stata solo un modo per agganciare il committente Stellantis”. L’intenzione di chiudere il sito bergamasco nei mesi scorsi è stata motivata dall’azienda con il calo dei volumi produttivi di Mirafiori e con lo spostamento dell’asse dei progetti acquisiti da Trèves Italia sugli stabilimenti Stellantis di Melfi, Cassino e Pomigliano.