Sono state presentate il 16 ottobre al Kilometro Rosso di via Stezzano le Linee Guida condivise da CGIL, CISL e UIL provinciali con Confindustria Bergamo sui temi del lavoro femminile e giovanile, tra nuove dinamiche del mondo del lavoro e necessità di migliorare la permanenza dei lavoratori nelle aziende. Ecco di seguito un estratto dell'intervento di Marco Toscano, segretario generale della CGIL di Bergamo.
“Quello che presentiamo oggi è il frutto di un periodo di confronto che si è protratto per poco più di un anno tra organizzazioni sindacali e Confindustria. Al centro, i temi del lavoro femminile e giovanile nella nostra provincia. Si tratta di linee guida con cinquanta misure concrete che, da domani, i nostri delegati sindacali e le aziende avranno a disposizione in fase di contrattazione per facilitare e migliorare la permanenza in azienda e per prevenire il fatto che esigenze personali di studio e di crescita professionale come anche i delicati impegni di cura famigliare non si traducano in una fuga verso un altro posto di lavoro”.
“In arrivo da SACBO, Sant’Ambrogio, Gewiss, Itema, Evoca, ABB, Albini, Radicifil, diciassette lavoratori e delegati sindacali, di cui sei della CGIL, hanno partecipato ai focus group contribuendo con il loro punto di vista all’indagine condotta da Adapt e Università degli Studi di Bergamo” ha proseguito Toscano.
“Nel pieno rispetto dell’autonomia della contrattazione, siamo alla firma di linee guida che offrono spunti da portare al tavolo delle trattative nelle singole aziende, per cercare di fornire risposte adeguate a bisogni vecchi e nuovi dei lavoratori. Come emerso dalla fase di indagine, occorre prendere coscienza della necessità espressa dai lavoratori di poter avere più tempo per sé, per la propria famiglia, come anche per il proprio miglioramento professionale. E di come l’autorealizzazione sia oggi questione rilevante. Per non farsi sorprendere dall’incremento di casi di dimissioni, le aziende potranno meglio strutturare l’organizzazione del lavoro con azioni preventive che trattengano al loro posti i dipendenti. Tra queste, a titolo di esempio, percorsi di carriera con sperimentazione di più mansioni anche nelle fase iniziali dell’esperienza lavorativa, un’organizzazione dei permessi gestita individualmente in autonomia, anche slegata dalla presenza di figli o genitori anziani, dunque anche in risposta ad altre esigenze rispetto alla cura famigliare, che i più giovani possono manifestare. E, ancora, la possibilità di convertire i premi aziendali in una riduzione di orario, nel caso in cui se ne abbia bisogno. Ora l’impegno è quello di far conoscere ai nostri delegati i contenuti di questo testo. A loro spetterà valutare in che misura metterli in pratica di volta in volta, nella delicata e determinante fase della contrattazione”, conclude il sindacalista.