Lo scorso agosto A2A, che detiene buona parte delle reti di distribuzione elettrica, idrica e del gas in Lombardia, ha ricevuto un’offerta non vincolante da parte di Ascopiave, società con sede a Treviso, per l’acquisizione del proprio asset di distribuzione gas nella regione, con esclusione della città di Milano. La proposta, che riguarda circa 490 mila utenze, prevede anche il trasferimento di 250 lavoratori (circa 60 bergamaschi) attualmente impiegati presso A2A.
Le organizzazioni sindacali FILCTEM CGIL, FEMCA CISL e UILTEC UIL esprimono preoccupazione, evidenziando il rischio di un peggioramento delle condizioni lavorative. In una dichiarazione congiunta, i sindacati hanno sottolineato: “A2A è riconosciuta per una contrattazione di secondo livello avanzata e per rapporti sindacali distesi, condizioni che non riscontriamo in Ascopiave. Temiamo che il passaggio dei lavoratori possa comportare un peggioramento delle loro condizioni di lavoro. Inoltre, un investimento di tale portata richiede un esborso significativo; siamo preoccupati che ciò possa influire negativamente sulla manutenzione e lo sviluppo della rete, aspetti fondamentali per garantire un servizio efficiente ai cittadini.”
In risposta a queste preoccupazioni, i sindacati hanno aperto lo stato di agitazione e si è svolto il primo tentativo di raffreddamento presso la Prefettura. Le organizzazioni hanno accettato di sospendere temporaneamente le azioni di protesta a fronte dell’impegno dell’azienda a convocare un incontro a livello regionale entro il 18 novembre.