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Amazon di Cividate, no dell'azienda all'assemblea regolarmente convocata per il 16 luglio. Lavoratori costretti a riunirsi in strada. E si discuterà di sciopero

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Un atto grave, anzi gravissimo: “Amazon sta cercando di impedire il legittimo svolgimento di un’assemblea sindacale regolarmente convocata”. Così Pierluigi Costelli della segreteria FILT-CGIL di Bergamo commenta la comunicazione appena ricevuta dalla direzione del magazzino di Cividate. Nel testo inviato per pec, Amazon scrive: “Non siamo in grado di riscontrare positivamente la vostra comunicazione per esigenze produttive derivanti dall’aumento di volumi che si attesterà nella settimana dal 14 al 20 luglio (…) a seguito della campagna sconti ‘prime days’”. Tradotto: in merito alla vostra comunicazione di assemblea, niente da fare, c’è troppo lavoro.

La convocazione di un’ora di assemblea per ciascuno dei tre turni nella giornata del 16 luglio (e nella notte del 17) era stata inviata dalla FILT-CGIL in anticipo, l’8 luglio scorso: “Nel CCNL è stabilito un preavviso di almeno 24 ore”, prosegue Costelli. “Non ci è mai successo di ricevere una comunicazione del genere da un’azienda. Il diritto di riunirsi in assemblea è sancito dallo Statuto dei Lavoratori. Il rispetto della legge di un Paese è obbligo anche per le multinazionali. Non ci faremo intimidire e siamo certi che nemmeno i lavoratori cederanno a questo ricatto”.

Sono tre le fasce orarie delle assemblee programmate: il 16 luglio dalle 13.30 alle 14.30, poi per i lavoratori del turno pomeridiano dalle 21.30 alle 22.30 e per quelli del turno notturno dalle 3.15 alle 4 15 del mattino del 17 luglio.
“Terremo, come previsto, tutte e tre le assemblee, sia nel caso che l’azienda ci faccia entrare nel magazzino come nel caso che ci lasci per la strada”, aggiunge Costelli. “E a questo punto discuteremo con i lavoratori la proclamazione di uno sciopero”.

Il tentativo di impedire lo svolgimento dell’assemblea giunge in una fase delicatissima che ha visto l’avvio di uno stato di agitazione a seguito della denuncia da parte della FILT-CGIL di una serie di irregolarità riscontrate nel sito di Cividate. Si tratta di criticità tutte legate al controllo che Amazon esercita – con particolare severità in questo magazzino – sui singoli lavoratori, tramite telecamere e login, modalità che la FILT ha definito come “pratiche contrarie alle prescrizioni dell’Ispettorato del Lavoro”.

“Abbiamo prove documentali forniteci dall’interno che attestano il monitoraggio dei singoli dipendenti attraverso il meccanismo del login in ogni postazione di lavoro (e la definizione di classifiche dei lavoratori più veloci) e attraverso le immagini delle telecamere visionate in tempo reale, con un controllo sulla base del quale vengono poi messe in atto continue pressioni ma anche vere e proprie ritorsioni. Le più classiche, ad esempio, sono l’assegnazione di mansioni più faticose o la mancata autorizzazione delle ferie richieste” aveva spiegato Costelli il 2 luglio, durante una conferenza stampa. “Eppure l’accesso alle registrazioni dei filmati dovrebbe avvenire solo dietro comunicazione ai lavoratori, comunicazione mai avvenuta, malgrado si abbia la certezza che la visione delle immagini avviene quotidianamente, e per giunta in diretta, modalità che non dovrebbe nemmeno essere contemplata”.

A Cividate lavorano oltre mille persone, più molte con contratto di somministrazione. Dai messaggi analizzati dal sindacato risulta chiaro che viene esercitato un controllo a distanza individuale tramite login. Eppure questa pratica è in chiaro contrasto con la ratio di quanto previsto dall’Ispettorato del Lavoro (ITL) che, proprio in occasione della richiesta di autorizzazione obbligatoria, presentata da Amazon, di poter installare il sistema “Nike”, in data 30 luglio 2021 specificava: “Il sistema non potrà memorizzare, se non in formato cumulativo ed in ogni caso non riconducibile ad ogni singolo lavoratore, il tempo di stoccaggio e/o il tempo di prelievo di ciascun bene, evitando in tal modo, per ciascun singolo operatore, che si possa ricavare il tempo medio di impegno per ciascuna operazione di stoccaggio e/o prelievo della merce”.

Il controllo non finisce qui: nel sito di Cividate sono attive 46 telecamere esterne e 437 telecamere interne. In uno scatto ottenuto dalla FILT dall’interno del magazzino in cui si vede la sala monitor, si osserva chiaramente come una delle telecamere interne sia puntata direttamente su due lavoratori all’opera.
Eppure, a seguito della richiesta di un’altra autorizzazione presentata da Amazon nel 2021, quella per l’installazione di un impianto di videosorveglianza, in data 4 giugno l’ITL specificava: “L’impianto, che registrerà solo le immagini indispensabili, sarà costituito di telecamere orientate verso le aree maggiormente esposte ai rischi di furto e danneggiamento (limitando l’angolo delle riprese ed evitando, quando non indispensabili, immagini dettagliate). L’eventuale ripresa dei lavoratori avverrà esclusivamente in via incidentale e con criteri di occasionalità”.

“Si tratta per noi di violazioni di tale portata da non poter essere ulteriormente tollerate”, aveva dichiarato Costelli a inizio luglio.

Via Garibaldi, 3 - 24122 Bergamo (BG)

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