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Incomprensibile discriminazione al Papa Giovanni XXIII

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Federconsumatori segnala che dal primo agosto, se prenoti visite o esami agli sportelli del CUPS al Papa Giovanni XXIII, devi pagare il " ticket "subito: anche se la prestazione sarà erogata diversi mesi più avanti.
In compenso, se prenoti "ON LINE"; al "CALL CENTER" Regionale o in Farmacia, il costo del "ticket" lo potrai pagare prima di fruire della la prestazione.
Premesso che apprezziamo la possibilità data di prenotare senza obbligatoriamente doversi recare presso l'ospedale (tempo e costi, anche di parcheggio, risparmiati) e che condividiamo il principio per cui l'Azienda ospedaliera abbia il diritto di tutelarsi nei confronti di coloro che dopo avere prenotato una prestazione non si fanno più vedere ne sentire... la scelta di fare pagare anche a distanza di mesi dall'erogazione del servizio ci sembra sia una discriminazione gratuita perpetrata a danno delle Persone più semplici.
Parliamo di chi non ha dimestichezza con le nuove tecnologie. Di chi è in difficoltà a interloquire con gli operatori dei "Call Center" oppure, semplicemente e legittimamente, non vuole far sapere dei suoi malanni al farmacista.
A questo si aggiunge un ulteriore disagio: dopo avere pagato con qualche mese in anticipo e poi, per i più svariati motivi che possono sopravvenire, disdici la prenotazione... per riavere i tuoi soldi devi tornare all'ospedale, quando l'Ufficio Relazioni con il Pubblico è aperto, e prima di riscuotere devi presentare le prove che hai pagato ed hai disdetto.
Non c'è che dire: un bel servizio! Che non risolve il problema di quelli che, dopo avere prenotato telefonicamente, On Line o in Farmacia non disdicono e non si presentano per fare visite e/o esami.
Noi riterremmo equo che si applicasse il medesimo trattamento a tutti. Ovvero: pagare il dovuto prima di fruire della prestazione.

Via Garibaldi, 3 - 24122 Bergamo (BG)

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