Ciclicamente torna alla ribalta il problema dei prezzi imposti per parcheggiare all’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Premesso che attestazioni di solidarietà ai 7.500 firmatari di una petizione contro il “caro parcheggio” ne abbiamo avute molte (bi-partisan), la “politica”, sia locale, sia regionale non è ancora stata capace di trovare una soluzione che riduca i costi a carico di coloro che, per ovvie ragioni, devono sottostare al balzello.
Purtroppo la strada maestra (e sinora unica) indicata per vedere ridotte le tariffe (realizzazione di un parcheggio dedicato ai dipendenti dell’Ospedale) è stata appena abbozzata e per la sua realizzazione serviranno ancora tempi indefiniti.
In attesa che chi ne ha il potere dia segni concreti di attenzione, Federconsumatori denuncia l’ennesima beffa ordita a danno dei cittadini/parcheggiatori Loro malgrado, ai quali si propone una pseudo possibilità di “risparmio” soltanto se devono frequentare l’ospedale per portare sollievo e aiuto agli ammalati lungodegenti.
Questa la proposta, che non si trova agli accessi al parcheggio, ma, soltanto cercando con cura, su una bacheca piena di annunci vari:
- 1) abbonamento nominativo al costo di € 70,00 validità 2 mesi;
- abbonamento nominativo al costo di € 120,00 validità 4 mesi;
- abbonamento nominativo al costo di € 150,00 validità 6 mesi.
L’iniziativa potrebbe essere considerata lodevole se non fosse per le prime condizioni di rilascio:
- gli abbonamenti non sono rimborsabili nel caso di utilizzo parziale del credito;
- verrà autorizzato il rilascio di un solo abbonamento per degenza previa attestazione da parte dell’Azienda Ospedaliera.
Dato che nessuno è in grado di conoscere preventivamente il periodo di ricovero, ci chiediamo perché, in caso di dimissione del paziente alla cui degenza l’abbonamento è collegato, non rimborsino la parte del credito non utilizzato.
Così come riteniamo incomprensibile limitare il rilascio di un solo abbonamento per degenza. Come se non fosse normale nei casi di necessità la presenza contemporanea di più di una sola persona.
Ci sono poi le “tessere a scalare” con sconti da 5 a 20 euro (5 euro su 30; 10 euro su 60 e 20 euro su 120) che però non sono rimborsabili nel caso di utilizzo parziale del credito.
Federconsumatori ritiene urgente che Provincia (responsabile del “peccato originale” per l’accordo sul parcheggio) e Regione (fornitrice del servizio sanitario) si attivino per porre fine a questa situazione che sta facendo indignare chiunque ne venga a conoscenza.